Pinocchio 2000



Il mio Pinocchio nasce in modo casuale. Un giorno, sistemando alcune cose, mi ritrovai fra le mani un vecchio libro di Pinocchio, pubblicato negli anni ‘50 e sfogliandolo sentii in me il desiderio, oppure la recondita necessità, di confrontarmi con le nuove generazioni di bambini, riproponendo in una nuova versione grafica il racconto del Collodi.
La storia di Pinocchio è una favola atemporale, vale a dire senza tempo, attuale ed eternamente giovane, perciò ho cercato di adeguare le immagini della favola, alle esigenze ed alla conoscenza delle nuove generazioni di fanciulli. Ho dato vita ad una nuova soluzione grafica, in alternativa all’illustrazione tradizionale, ormai stanca e trita, proponendo un rinnovato linguaggio visivo della favola del famoso burattino di legno, esprimendo visioni moderne, dinamiche, che emanino “suggerenze” attuali. Un Pinocchio figlio delle nuove tecnologie informatiche, però cercando di tener sempre presente il fattore fantasia, perché queste componenti sono le protagoniste dei giochi dei ragazzi d’oggi.
Alcuni personaggi da me disegnati, come il Gatto, la Volpe e i Gendarmi, nascono da immagini create al computer, elaborate poi manualmente ed inserite nel contesto visivo pittorico delle tavole, creando così armonia, ritmo e dinamicità.
Raramente il libro di Pinocchio ha avuto molte illustrazioni, ben diciotto tavole, che danno vita a venti capitoli della celeberrima favola. Immagini di un iperbolico ammaliante dove luce e colore si fondono per dare vita ad un’architettura mentale, dove sogno, fantasia e pensiero diffondono nuovi fermenti e suggerimenti, dandoci così la speranza che la parabola di Pinocchio, riproposta in chiave moderna, traghetti questo nuovo millennio verso spiagge illuminate (speriamo) del futuro. Chissà, forse verso l’isola che non c’è!

Guido Baldessari


Capitolo I°
Come andò che mastro Ciliegia, falegname, trovò un pezzo di legno, che piangeva e rideva come un bambino.

Capitolo II°
Mastro Ciliegia regala il pezzo di legno al suo amico Geppetto, il quale lo prende per fabbricarsi un burattino meraviglioso, che sappia ballare, tirar di scherma e fare i salti mortali.

Capitolo III°
Geppetto, tornato a casa, comincia subito a fabbricarsi il burattino e gli mette il nome di Pinocchio.
Prime monellerie del burattino.



La storia di Pinocchio e del Grillo-parlante. Dove si vede come i ragazzi cattivi hanno a noia di sentirsi correggere da chi ne sa più di loro.





Mangiafoco starnutisce e perdona a Pinocchio, il quale poi difende dalla morte il suo amico Arlecchino.
Mangiafoco, sul principio, rimase duro e immobile come un pezzo di ghiaccio, ma poi, adagio adagio cominciò anche lui a commuoversi e a starnutire . E fatti quattro o cinque starnuti, aprì affettuosamente le braccia e disse a Pinocchio: - Tu sei un gran bravo ragazzo! Vieni qua da me e dammi un bacio.




Il burattinaio Mangiafoco regala cinque monete d’oro a Pinocchio, perché le porti al suo babbo Geppetto; e Pinocchio, invece, si lascia abbindolare dalla Volpe e dal Gatto e se ne va con loro.





L’osteria del “ Gambero Rosso “
Intanto, mentre camminava, vide sul tronco di un albero un piccolo animaletto che riluceva di una luce pallida e opaca, come un lumino da notte dentro una lampada di porcellana trasparente.
- Chi sei? - gli domandò Pinocchio.
Sono l’ombra del Grillo-parlante - rispose l’animaletto, con una vocina fioca fioca, che pareva venire dal mondo di là.



Gli assassini inseguono Pinocchio, e dopo averlo raggiunto, lo impiccano ad un ramo della Quercia grande.





La bella Bambina dai capelli turchini fa raccogliere il burattino, lo mette a letto e chiama tre medici per sapere se sia vivo o morto.





Pinocchio è derubato delle sue monete d’oro, e per castigo si busca quattro mesi di prigione.
Allora il giudice, accennando Pinocchio ai gendarmi, disse loro: - Quel povero diavolo è stato derubato di quattro monete d’oro: pigliatelo dunque e mettetelo subito in prigione.





Liberato dalla prigione, si avvia per tornare casa della Fata; ma lungo la strada trova un serpente orribile, e poi rimane preso alla tagliola.





Pinocchio è preso da un contadino, il quale lo costringe a far da can da guardia a un pollaio.





Pinocchio piange la morte della bella Bambina dai capelli turchini; poi trova un colombo, che lo porta sulla riva del mare, e li si getta nell’acqua per andare in aiuto del suo babbo Geppetto.





Gran combattimento fra Pinocchio e i suoi compagni: uno dei quali essendo rimasto ferito, Pinocchio viene arrestato dai carabinieri.
I carabinieri, giudicando, che fosse difficile raggiungerlo, gli aizzarono dietro un grosso cane mastino...





Ritorna a casa della Fata, la quale gli promette che il giorno dopo non sarà più burattino, ma diventerà un ragazzo. Gran colazione di caffè-e-latte per festeggiare questo grande avvenimento.
Dite, buon vecchio, non avreste per caso da darmi un po' di vestituccio, tanto perché io posso ritornare a casa?
- Ragazzo mio, in fatto di vestiti, io non ho che un piccolo sacchetto, dove ci tengo i lupini. Se vuoi, piglialo: eccolo là.
E Pinocchio non se lo fece dire due volte; prese subito il sacchetto dei lupini che era vuoto, e dopo averci fatto colle forbici una piccola buca nel fondo e due buchi dalle parti, se lo infilò a uso camicia.
...- La Fata dorme e non vuol essere svegliata! Ma tu chi sei?
- Sono io!
- Chi io?
- Pinocchio.
- Chi Pinocchio?
- Il Burattino, quello che sta in casa con la Fata.
- Ah! Ho capito - disse la Lumaca.- Aspettami costì, che ora scendo giù e ti apro subito.
Spicciatevi, per carità, perché io muoio dal freddo



Pinocchio, invece di diventare un ragazzo, parte di nascosto col suo amico Lucignolo per il “ Paese dei Balocchi “.





Capitolo XXXI°
Dopo cinque mesi di cuccagna, Pinocchio con sua grande meraviglia sente spuntarsi un bel paio d’orecchie asinine, e diventa un ciuchino con la coda e tutto.

Capitolo XXXII°
A Pinocchio gli vengono gli orecchi di ciuco, e poi diventa un ciuchino vero e comincia a ragliare. Ma la colpa non è mia; la colpa, credilo, Marmottina, è tutta di Lucignolo!…



Pinocchio, gettato in mare, è mangiato dai pesci, e ritorna ad essere un burattino come prima; ma mentre nuota per salvarsi, è ingoiato dal terribile Pesce-cane.
Quando ritornò in se da quello sbigottimento, non sapeva raccapezzarsi, nemmeno lui, in che mondo si fosse.





Finalmente Pinocchio cessa d’essere un burattino e diventa un ragazzo.